Abbiamo parlato con Claudio Ventre, responsabile dell’azienda torinese linkware.it, specializzata nella creazione di e-commerce. Ci ha dato alcuni consigli per l’apertura di questa specifica tipologia di sito Web, decisamente utile per arginare le perdite economiche dovute al Covid.
Buongiorno Claudio. I nostri lettori vogliono sapere qualche trucco per avere un e-commerce di successo. Cosa ci puoi raccontare?
La prima informazione che ritengo molto rilevante è che servono solamente 50 millisecondi per permettere agli utenti online di valutare se un sito sembra affidabile e convincente oppure no. E’ un lasso di tempo brevissimo, per cui la homepage deve risultare immediatamente catchy, appetibile. Con i nostri grafici lavoriamo davvero per ore per fare in modo che in questo arco di tempo piccolissimo l’attenzione degli utenti sia catturata.
Sappiamo che online funzionano molto meglio le immagini che i testi: è vero?
E’ verissimo. Le stime parlano di un 80% delle vendite concluse con l’uso delle immagini, e solamente il rimanente 20% concluso con i testi. Non che in un e-commerce non servano: si devono inserire descrizioni, liste di ingredienti e componenti, misure, e così via. Ma le immagini di alta qualità e abbondanti sono davvero molto rilevanti nel processo di conversione da utente a cliente effettivo (e pagante).
Se l’e-commerce viene valutato in 50 millisecondi, dobbiamo aspettarci che gli utenti abbiano molta fretta in generale…
Anche questo è verissimo. Online vogliamo risolvere problemi nel minor tempo possibile: se ci servono un paio di scarpe da ginnastica vogliamo usare il sito più affidabile, che ci permette di concludere l’acquisto in pochi click e che ci garantisca informazioni precise e una spedizione rapida quasi in tempo zero.
Il miglior consiglio che posso dare per ottimizzare temporalmente il sito è tenerlo molto organizzato in sezioni. Più è facile rintracciare l’oggetto di cui il cliente ha bisogno, più è probabile che esso venga effettivamente acquistato al termine del processo.
Chat e bot: servono davvero?
Credo siano due degli strumenti ad oggi più indispensabili. La chat con il bot deve essere performante e molto veloce per essere efficace. Se si passa a parlare con un operatore lo si fa perché si vuole una relazione “umana”, più affine alle proprie domande. Gli utenti si aspettano cortesia, rapidità e risposte concrete e facili da interpretare, sopra ogni cosa.
Il “carrello abbandonato” è l’incubo degli e-commerce, vero?
E’ una delle situazioni peggiori. Si stima che circa il 70% degli oggetti già messi nel carrello non vengano poi acquistati. I motivi sono ciclici e ricorrenti: spese di spedizione troppo alte, pochi metodi di pagamento o avvertiti come non sicuri, caricamento lento delle pagine, richiesta di troppe informazioni o obbligo di iscrizione al sito o alla newsletter.
Per risolvere questo problema è necessario snellire la procedura il più possibile, dare all’utente la possibilità di concludere in fretta l’acquisto ed invitarlo, se avesse abbandonato il proprio carrello, di nuovo sul sito per concludere e finalizzare l’acquisto.