Non sono tutti uguali, i training che vengono eseguiti a corpo libero hanno delle conseguenze diverse a seconda delle modalità di esercizio; sia per l’impatto dei piedi al suolo sia perché si va a stimolare o meno il metabolismo aerobico.
In particolare per il fitness con sfondo musicale, come nello step, aerobica o attrezzistica, alto e basso impatto coinvolgono differentemente il corpo.
La lezione di fitness a basso impatto
Prevede che ci sia sempre un piede in appoggio durante l’esercizio e l’esecuzione dei passi, per un workout di aerobica sicuro che riduca l’impatto al suolo del corpo, come avviene invece nella corsa.
Non ci sono salti o saltelli che vanno a stressare muscoli, tendini e articolazioni (particolarmente la caviglia e il ginocchio) e la colonna vertebrale è protetta, soprattutto nell’area lombare che subisce molto il carico quando il piede impatta al suolo.
Chi segue un corso personal trainer Milano sa che il basso impatto è importante per i principianti e per chi pratica fitness in un’età over 50. In particolare, è consigliabile ai soggetti in sovrappeso notevole o sofferenti di obesità, e d’obbligo per le donne in gravidanza che vogliano praticare il fitness.
Ovviamente, è indicata massimamente a chi ha subito traumi o infortuni, e il trainer determina il carico di allenamento aerobico in tal caso con grande accuratezza per lavorare con la tecnica del basso impatto a movimenti ampi, in particolare degli arti superiori. Non si dovranno effettuare salti ad alto impatto ma si potrà comunque rimanere nella zona del training ad alto battito cardiaco, salutare per il lavoro aerobico.
Allenamento ad alto impatto
Hi-impact è la parola d’ordine per una lezione di aerobica classica, dove i salti per oltre 20 minuti arrivano a fornire al corpo la soglia massima di consumo d’ossigeno. I passi aerobici sono balzi veri e propri, e ad oggi è leggermente in declino dato che va a sforzare molto le articolazioni e i legamenti. È stata modificata ormai con lezioni combinate di aerobica ad alto e basso impatto contemporaneamente, in cui si può lavorare
Questa evoluzione è nata anche perché il dispendio energetico del salto non è sempre uguale per tutta la classe di lavoro nelle lezioni di fitness, e alcuni atleti oltrepassavano in pochi minuti la zona di allenamento ad alto battito cardiaco, facendo scattare in tempi rapidi l’acidosi lattacida.
Si tratta dell’accumulo di acido lattico nei muscoli, che affatica subito e blocca la contrazione muscolare in tempi brevi, impedendo il corretto lavoro in aerobiosi.
Il training combinato unisce esecuzioni ad alto e basso impatto, con una lezione alternata di passi eseguiti in modo semplice o complesso, in cui il trainer fa mantenere sempre un’intensità di sforzo adeguata.
Si lavora con meno stress a carico delle articolazioni del piede, si coordinano gli arti superiori e i movimenti nello spazio si fanno più ampi, per una corretta risposta neuro-muscolare.
In diversi casi l’istruttore indirizza gli allievi anche verso un training a circuito (interval circuit training), che si alterni come allenamento al lavoro aerobico per migliorare forza e resistenza, diminuendo la massa grassa e sviluppando quella muscolare.