Lontano discendente di un sistema di piattaforme di legno e corde azionato da animali e di cui gli antichi Romani sarebbero gli inventori, l’ascensore è un mezzo di spostamento assai sicuro, se si pensa che negli Stati Uniti il numero di vittime annuali è pari a quello mietuto dalle macchine in appena cinque ore.
Ciò nonostante non sono pochi quelli che lo temono.
Tuttavia, salirvi e vedere affisso un adesivo con il nome e i riferimenti dell’azienda di manutenzione, diciamocelo, anche a livello inconscio rassicura un po’ (almeno a noi fa quest’effetto!): sapere che ci sono degli esperti che quell’apparecchio lo controllano, e che in linea teorica dovrebbero garantirlo nel corretto funzionamento, ha un potere calmante…
Ma conosciamo davvero quali sono le caratteristiche e gli estremi dei contratti di manutenzione degli ascensori?
In Italia il D.lgs. 162/99 ha reso obbligatoria la manutenzione da parte di aziende e tecnici abilitati che, a seconda del contratto firmato, svolgono controlli periodici.
Gli accordi scritti infatti variano a seconda di:
- interventi e piano di manutenzione
- durata del contratto
- ripartizione dei costi tra committente e azienda manutentrice.
A proposito del primo punto infatti esiste una manutenzione:
- ordinaria, con ispezioni preventive che possono avere cadenza mensile, bimestrale, trimestrale o semestrale (ogni sei mesi però è obbligatorio svolgere delle prove di sicurezza annotandone gli esiti sul libro di matricola)
- semi-completa, che comprende quella ordinaria più alcuni interventi di riparazione/sostituzione sempre concordati nei documenti
- completa, che include un trattamento completo di manutenzioni, riparazioni e sostituzione componentistica.
Per quanto concerne invece il secondo punto, quello della durata, è chiaro che un’azienda ascensoristica che possa lavorare con una continuità sul medesimo impianto riesce a garantire un lavoro più soddisfacente e rispondente ai criteri che vengono richiesti durante le revisioni che gli organismi indipendenti svolgono obbligatoriamente a cadenza biennale su ogni apparecchio.
A proposito dei costi, ultimo punto, essi vengono corrisposti tramite un canone annuo, che però può subire aumenti dovuti ad incrementi nei prezzi della manodopera, della componentistica, etc.
Ciò a patto che, come ci spiegano i responsabili di impiantosicuro.it, azienda leader nel settore della manutenzione degli ascensori, nel contratto firmato sia presente una specifica clausola: dunque, quando si valutano alternative per la manutenzione di ascensori condominiali o privati è sempre necessario scegliere soluzioni chiare, trasparenti, prive di “sorprese” e personalizzate.