La primavera è quel meraviglioso periodo dell’ anno che cii presenta una vasta varietà di piante, tra le quali troviamo una dagli aromi molto inebrianti: il Lauroceraso.
Il periodo migliore per piantare il Lauroceraso è l’autunno.
Gli arbusti e gli alberelli dello stile del Lauroceraso non necessitano di annaffiature, tranne quando vengono piantati o quando vi è un periodo di siccità, nel tardo autunno prima che il terreno si prepari per l’inverno. Prestate attenzione ai parassiti come mosche bianche e trattate immediatamente con un pesticida appropriato.
Durante i periodi in cui le precipitazioni piovose sono scarse, è importante innaffiare a goccia o con un tubo apposito ogni settimana/dieci giorni per 30 minuti.
Il Lauroceraso ha bisogno di fertilizzazione solo una volta all’anno. In autunno vi basterà cospargere una manciata o due di fertilizzante granulare sul terreno, sotto ogni arbusto.
Due strati di materiale organico sopra le radici li aiuta a proteggersi dagli agenti esterni. Manterrà l’umidità del terreno e scoraggia lo sviluppo e la diffusione delle erbacce. Ma che cosa utilizzare? Vanno benissimo i trucioli di legno, le foglie tritate (non le usate intere), aghi di corteccia di pino.
Rispondono bene alla potatura ed è importante per potare via quel ramo secco o malato. Gli arbusti, poi, ricresceranno.
In passato il lauroceraso veniva utilizzato per contrastare disturbi dell’apparato respiratorio, come la tosse ostinata.
Attualmente, la pianta trova impieghi all’interno della medicina omeopatica, dove la si può trovare sotto forma di granuli e gocce orali. Esso viene utilizzato in caso di tosse spasmodica, pertosse, dispnea, spasmi della gola, della faringe e dell’esofago, spasmi intestinali, tenesmo rettale, insufficienza cardiaca e insufficienza vascolare.
Oggi il lauroceraso dev’essere considerato soltanto una pianta ornamentale, da non utilizzare in terapia per la presenza di glucosidi cianogenetici, i quali per idrolisi liberano acido cianidrico.