La respirazione? È la chiave per parlare in pubblico in modo più persuasivo. Vi siete mai chiesti perché due persone possono dire esattamente la stessa cosa in un discorso pubblico o in una riunione, ma solamente una di queste sarà riconosciuta o premiata? Molte volte è il modo in cui parliamo a fare la reale differenza, il tono di voce e il modo in cui respiriamo. La respirazione influisce nel modo in cui suona una voce e saperla controllare bene è un’abilità che può aiutare l’oratore e renderlo potente agli occhi e alle orecchie del pubblico.
Parlare bene in pubblico terrorizza le persone di tutto il mondo. Eppure niente è più eccitante di un discorso potente su un argomento importante: discorsi di alto profilo, conferenze e presentazioni hanno cambiato la storia, ispirato milioni di persone, creato superstar, cambiato le vite di quell’oratore per sempre e hanno riorganizzato intere nazioni volgendole all’azione. Ma realizzare questi importanti obiettivi non è impossibile: con tecniche, pratica ed esperienza fare un discorso pubblico può essere immensamente soddisfacente.
C’è una procedura in particolare che può dare una maggiore sicurezza, un approccio apparentemente banale che lo si potrebbe anche ignorare, ma essenziale per parlare in pubblico in modo più sicuro e dinamico: è respirare, e farlo bene. La capacità di sfruttare il respiro è una delle aree più importanti e meno insegnate nel parlare in pubblico: ecco dunque come sfruttare questo potere, imparando a poco a poco.
Iniziare con la postura giusta
Iniziare con la postura giusta è essenziale per imparare la respirazione per parlare in pubblico. Il primo passo è quello di stare con i piedi divaricati quanto ampie sono le spalle; il peso va equamente distribuito tra i due piedi e le braccia vanno sopra la testa. Inspirare profondamente. Mentre si espira, abbassare lentamente le braccia lungo i fianchi e mantenere la gabbia toracica dov’è. È una postura simile a quella assunta da Amy Cuddy nel suo TED Talk.
Respirare profondamente
A questo punto mettere una mano sull’ombelico e l’altra sul petto; inspirare profondamente, notando quale mano si muove. Cercare di mantenere il petto fermo – e dunque fare in modo che quella mano non si muova – e respirare con lo stomaco, poi espirare lentamente, come per far uscire l’aria da un palloncino.
Parlare e respirare
Una volta fatto un respiro completo, si potrebbe non sapere come gestire quell’aria mentre si parla: il volume e la velocità del discorso saranno la variabile che determinerà per quanto tempo l’aria inspirata sarà a propria disposizione. Invece di tenerlo soffocato, usare quel respiro per sostenere le parole dette, lasciando uscire l’aria a poco a poco mentre si parla. Naturalmente questi fattori insieme alla gestualità ed agli spostamenti sul palco comporteranno un impiego maggiore di aria. Il miglior modo per gestire correttamente quella giusta è uno solo: praticare, praticare e praticare.
Esercitarsi con il respiro diaframmatico
La respirazione diaframmatica come questa che abbiamo appena illustrato è un’azione a soffietto che consente ai polmoni di espandersi completamente e aiuta a produrre senza sforzo un serbatoio pieno d’aria. Questo è il livello di ossigeno di cui si ha bisogno per produrre un discorso forte e risonante. È possibile guardare il video qui di seguito per vedere la respirazione diaframmatica in azione, da usare poi per parlare in pubblico:
Ci sono altri effetti molto positivi dall’usare questa sorprendente tecnica di respirazione per la voce. Ad esempio, quando la si combina con tecniche di linguaggio pratico, si inizierà a capire l’abilità di come usare la propria voce per convincere gli altri.
È comunque molto più facile per gli altri sentire il cambiamento nella nostra voce piuttosto che sentirsi da soli, dunque occorre esercitarsi con un’altra persona vicina o, al massimo, registrandosi con lo smartphone, per poi riascoltarsi e capire se la propria voce sembra più ricca, piena e sicura.