Lavorare come traduttore: consigli e strumenti utili

 In seguito al rapido sviluppo della tecnologia ed alla facilitazione degli spostamenti intercontinentali, la richiesta di traduttori professionisti e mediatori linguistici è sempre più alta.

Erroneamente si pensa che per diventare traduttori basti conoscere una lingua straniera e saper usare il computer, con la conseguenza che molte persone si lanciano sul mercato con la speranza di avviare un nuovo percorso lavorativo, salvo poi restare deluse.

In realtà conoscere una lingua non è sufficiente, bisogna anche essere esperti in uno o più ambiti entro i quali si andrà ad operare, oltre che imparare l’utilizzo dei software professionali di modo da semplificare e velocizzare il lavoro.

A completare il quadro ci sono serietà, puntualità ed impegno con il quale si andranno ad affrontare i testi che verranno via via commissionati. 

I titoli di studio richiesti

 Appurato che traduttori non si diventa dall’oggi al domani ma, come in tutte le professioni, bisogna studiare e fare del praticantato prima di riuscire ad avviare una carriera di successo, analizziamo ora i titoli di studio necessari per intraprendere questa professione.

Generalmente viene richiesta una laurea in lingue e letterature straniere o in traduzione, oltre che la conoscenza della storia e della cultura del paese straniero e la perfetta padronanza della lingua di destinazione, ossia generalmente la propria lingua madre.

Bisogna però sottolineare come la laurea non sia strettamente indispensabile in questo ambito, in quanto esistono diversi modi per ottenere la perfetta padronanza di una lingua straniera e delle sue sfumature.

Un periodo di studio o lavoro all’estero è generalmente molto benvisto dai datori di lavoro, in quanto ritenuto in ogni caso indispensabile per entrare direttamente in contatto con la cultura e le usanze locali ed imparare le sfumature linguistiche poi necessarie per operare su un testo.

Una volta diventati fluenti ed esperti in una lingua, è poi necessario cercare di fare più pratica possibile di modo da arricchire il proprio curriculum, maturare nuove competenze e trovare un proprio metodo di lavoro.

Software e strumenti utili

Se nell’immaginario collettivo il traduttore opera ancora con il testo davanti ed il dizionario a fianco, nella realtà la tecnologia è invece ormai diventata parte integrante di questa professione per le molte possibilità che offre: dai dizionari online ai software professionali, la tecnologia ha radicalmente cambiato i metodi di approccio ad un testo.

Nello svolgere il loro lavoro, molti professionisti dunque utilizzano alcuni software sempre più sofisticati per elaborare un testo: si tratta degli ormai famosi CAT tools (Computer Aided Translation), ossia dei traduttori professionali che memorizzano i testi e le relative traduzioni operate in precedenza.

Innanzitutto possono essere di grande aiuto nella traduzione di grossi volumi, in quanto, necessitando di avere una corrispondenza finale per ogni segmento di testo, permettono al professionista di accorgersi immediatamente se qualche paragrafo è stato saltato.

In secondo luogo permettono di mantenere più facilmente l’uniformità stilistica del testo, in quanto restituiscono sempre la stessa traduzione per ogni identico testo di partenza.

Infine permettono di velocizzare l’intero processo di traslazione, in quanto traducono automaticamente i segmenti di testo identici e parzialmente quelli simili, semplificando cosí il lavoro del professionista che deve operare su più documenti.

Lavoro dipendente o carriera freelance?

Esaminati gli step e gli strumenti utili per diventare professionisti specializzati in traduzioni, analizziamo ora i vantaggi e gli svantaggi dei diversi sbocchi lavorativi.

Nell’eterna diatriba tra lavoro dipendente e libera professione si inserisce anche quello del traduttore, anche se in realtà non esiste una soluzione univoca, ma vanno valutate entrambe le posizioni in relazione alla preparazione ed alle aspirazioni del singolo individuo.

Il lavoro dipendente ha il grande vantaggio di non doversi preoccupare di procacciare gli ingaggi, in quanto vengono forniti direttamente dal datore di lavoro, avendo cosí la possibilità di concentrarsi esclusivamente sul lavoro di traduzione; per contro si è obbligati a recarsi tutti i giorni in ufficio e sottostare ad orari di lavoro prestabiliti.

In cerca di orari di lavoro più flessibili e di una maggiore libertà espressiva, molti traduttori scelgono di lavorare come freelancer, assicurandosi cosí la liberta di scegliere come, dove e quando lavorare.

Il lato negativo della carriera freelance è il fatto di dover dedicare molto tempo ed energie alla ricerca di ingaggi, oltre che non avere uno stipendio fisso su cui fare affidamento tutti i mesi.

Esiste però una terza possibilità in grado di coniugare le libertà della libera professione con le comodità del lavoro dipendente: sono le agenzie di traduzione che offrono i propri servizi online facendo affidamento su di un team di traduttori specializzati nei più diversi ambiti tematici ed offrendo ai propri clienti un servizio estremamente ampio ed al tempo spesso personalizzato.

Ecco dunque che, in una realtà lavorativa sempre più competitiva, molti traduttori scelgono di associarsi a queste agenzie per assicurarsi un pò di stabilità economica pur rimanendo liberi di lavorare in maniera indipendente.