L’ importanza di usare i dispositivi di protezione per la tutela della salute di noi stessi e di chi ci sta intorno
In un momento così delicato come quello che stiamo vivendo a causa della pandemia Covid-19, anche se la situazione sembra si stia pian piano ricomponendo grazie all’introduzione dei vaccini, non bisogna mai dimenticare che la prima forma di contenimento della diffusione del virus è sempre l’utilizzo di dispositivi di protezione come mascherine (FFP, chirurgiche o di stoffa), gel o spray igienizzanti per le mani; infatti vige tutt’ora, in Italia, l’obbligo di mascherina nei luoghi pubblici.
L’estrema reperibilità di questi oggetti è ormai indubbia. Basta farsi un giro online e scegliere le mascherine antivirus per renderci conto di quanta scelta ormai abbiamo e di quanto importante sia divenuto questo oggetto nella nostra vita quotidiana. Ma prima di fare una scelta oculata e ben indirizzata, è bene fare alcune premesse sulle nozioni fondamentali da sapere in merito alla composizione e alle caratteristiche che questi dispositivi devono avere per tutelare i adeguatamente dai rischi.
Mascherine filtranti: il significato di FFP
Le mascherine FFP sono dispositivi monouso realizzati in materiale filtrante che proteggono e schermano naso e bocca dalle particelle potenzialmente dannose che possono trovarsi in polveri, virus o batteri e dagli aerosol. Vengono categorizzate in delle classi di protezione ulteriori, che, partendo dalla più protettiva sono: FFP3, FFP2 ed FFP1.
Mascherina FFP3
La FFP3 costituisce il tipo di mascherina dalla capacità filtrante più elevata. Questo genere di dispositivo protegge da qualunque polvere, fumo e aerosol e da particelle tossiche almeno al 99%. Le FFP3 sono addirittura ampiamente usate nell’industria chimica. Sicuramente il punto a favore di questa mascherina è la sua capacità di protezione massima rispetto alle altre.
Ecco perché è consigliabile, se la si possiede, utilizzarla in luoghi potenzialmente a rischio come le strutture ospedaliere, i luoghi affollati e al chiuso, o qualora avessimo la necessità di stare in contatto con un individuo più debole e pertanto più esposto al pericolo di contrarre il virus.
Tuttavia, una nota di demerito di questi strumenti di protezione è il fatto che, proprio a causa del loro alto potere filtrante, rendono più faticosa la respirazione e dunque sono meno indicati per quei soggetti che soffrano già di patologie respiratorie congenite (asma, enfisema polmonare, insufficienze respiratorie di vario genere, etc.).
Riguardo ai tempi di protezione, la loro efficacia è garantita per un massimo di 10 ore di utilizzo continuativo.
Mascherina FFP2
La mascherina di questa tipologia è monouso e possiede anch’essa un alto potere filtrante di protezione, che arriva ad oltre il 90%.
Sono quelle più indossate dagli operatori sanitari e, ormai, dopo oltre un anno dall’inizio della pandemia, sono anche facilmente reperibili rispetto a prima e dunque le vediamo utilizzate da chiunque.
È consigliabile indossarle in situazioni che ci espongono ad alti rischi, quindi, come per le FFP3, in luoghi in cui non c’è grande ricircolo d’aria o in posti con un certo numero di persone.
Il tempo massimo oltre il quale non bisognerebbe tenerle indosso, poiché il loro potere filtrante viene meno, è di circa 7-8 ore. Quindi, ad esempio, una mascherina di questo tipo andrebbe gettata via dopo una giornata passata sin un luogo di lavoro al chiuso.
La mascherina FFP1 (o chirurgica)
Queste sono protezioni facciali anch’esse monouso, che assicurano un livello di filtraggio di circa il 20% e garantiscono una protezione soprattutto verso l’esterno poiché servono a bloccare le secrezioni da noi emesse durante la respirazione e la fuoriuscita di droplet e goccioline potenzialmente virali.
La loro efficacia è subordinata al corretto utilizzo da parte di noi stessi e delle persone intorno a noi.
Ecco perché indossarle in ambienti rischiosi non è consigliabile ma piuttosto se ne raccomanda un utilizzo circoscritto agli ambienti all’aperto e non affollati ed è inoltre raccomandabile cambiarle il più spesso possibile.
La Mascherina di stoffa o la mascherina lavabile con filtro
Le mascherine riutilizzabili in tessuto, ormai anche home-made o acquistabili nei negozi di abbigliamento o ancora online, sicuramente hanno a loro favore il fatto che sono estremamente confortevoli e comode ma non forniscono una barriera sufficiente verso l’esterno in situazioni di reale pericolo di contagio.
Certamente, se si dovesse optare per una mascherina di questo genere, sarebbe più opportuno considerare quelle che includono un filtro certificato al loro interno.
In questo modo avremo un effetto di protezione, ma volendo anche una maggiore comodità all’aperto scegliendo anche un modello che ci piaccia esteticamente.
Questo genere di mascherine protettive costituisce pur sempre uno strumento utile al contenimento del contagio ma, a differenza degli altri dispositivi fino a qui citati, non forniscono una tutela sicura nei contesti a rischio.
In ogni caso il loro corretto funzionamento deriva anche da come vengono trattate.
Si consiglia, a tal proposito, sempre un lavaggio almeno a 60 ° in lavatrice prima di poterle riutilizzare.
Su sito MaskHaze, troviamo, ad esempio, oltre a un’ampia varietà di mascherine divise per modello, tipo di filtro e colore, anche tutte le risposte che ci serve avere per essere orientati verso la scelta migliore possibile, a seconda che la protezione ci serva per trascorrere la giornata a lavoro o per stare all’aria aperta, o ancora per avere accesso a luoghi al chiuso o ad alto rischio di contagio.
Per concludere, in tempi come questi è davvero importante imparare a proteggerci consapevolmente e probabilmente continuerà ad esserlo ancora per un tempo che non possiamo determinare con certezza. Perciò, siate accorti, utilizzate le misure di igiene raccomandate per la tutela di voi stessi e di chi vi sta accanto ma soprattutto non fate mai mancare una buona scorta di mascherine nelle vostre case!