Cambio gomme: perché effettuarlo ed entro quali termini

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Una norma introdotta nel 2010 stabilisce che il 15 novembre gli automobilisti debbano obbligatoriamente montare pneumatici invernali (o in alternativa disporre di catene da neve), mentre che il 15 aprile di ogni anno debbano dismettere le gomme adoperate fino a quel momento per montare quelle estive.

Si tratta di una norma parecchio contestata eppure, a differenza di quanti molti potrebbero pensare, non rappresenta un escamotage delle istituzioni per spillare dalla tasca dei contribuenti altri soldi (dal momento che, come vedremo a breve, sono previste sanzioni), ma di una questione di salute e incolumità.

Infatti, le caratteristiche degli pneumatici invernali in termini di battistrada e di mescola, che ne assicurano la performanza col freddo, risultano inadeguate nei mesi primaverili ed estivi, registrando un allungamento degli spazi di frenata e una riduzione della precisione di sterzo (oltre che un incremento dei consumi di benzina) che li rendono potenzialmente pericolosi.

Soggetti a questi termini tassativi sono tutti i veicoli, vale a dire auto e mezzi pesanti, ma non motoveicoli e ciclomotori (che tuttavia in caso di neve sono obbligati allo stop) dotati di pneumatici siglati M+S (Mud+Snow, che in inglese indica la mistura di neve e fango) o contrassegnati col simbolo delle montagne o dei fiocchi di neve.

Unica deroga: se il codice che compare sul libretto di circolazione e che identifica l’indice di velocità risultasse più alto rispetto a quello delle gomme si potrebbe attendere fino al 15 maggio prima della sostituzione. 

Le sanzioni previste per i trasgressori del cambio gomme

Le ripercussioni per coloro che violano l’obbligo di legge prevede la corresponsione di una multa da un minimo di 422 a un massimo di 1.695 euro, cui si somma il ritiro del libretto di circolazione.

A ciò si aggiunge un ulteriore “danno”: nel caso in cui si incorra in un incidente e l’autoveicolo monti gli pneumatici inadeguati alla stagione l’assicurazione potrebbe rifiutarsi di pagare i danni, avanzando a sua volta richiesta di risarcimento per quelli liquidati a terzi.

Tuttavia ci sono due condizioni affinché ciò accada:

  1. nella polizza RC auto deve essere stata inserita e firmata dal cliente la clausola del diritto di rivalsa dell’assicurazione
  2. l’assicurazione in sede giudiziaria dovrà dimostrare tramite perizia che il sinistro è stato provocato o aggravato dall’utilizzo di gomme inadeguate (cosa non semplice).

 Il costo di un cambio pneumatici

Molto meglio, anziché esporsi ai rischi di cui sopra, decidere di essere ligi alla legge e di investire nel cambio dei pneumatici.

Ma di che cifre stiamo parlando?

Secondo l’Unione dei consumatori le cifre dovrebbero aggirarsi sui:

  • 40 euro, comprensivi di equilibratura, nel momento in cui si disponga già delle gomme da sostituire (in buona sostanza quello che si corrisponde in questo caso è il montaggio) e i cerchioni siano in ferro, perché per quelli in lega si sale a 50 euro
  • 20 euro se le gomme sostitutive sono state conservate presso il gommista che effettua il cambio (in pratica si paga il deposito degli pneumatici), che sommati ai 40 (o 50) precedenti danno 60 (o 70) euro
  • 20 euro circa per la convergenza (consigliabile solo per pneumatici particolarmente usurati) che, a differenza dell’equilibratura, non è compresa. “