Cos’è la tiroide e perché è importante tenerla sotto controllo

La prima cosa da sapere, a proposito della tiroide, è che si tratta di una ghiandola endocrina, in quanto è preposta alla produzione di ormoni – chiamati, appunto, “ormoni tiroidei” – che vengono rilasciati nel flusso sanguigno e, quindi, trasportati verso le rispettive destinazioni.

Gli ormoni tiroidei sono in grado di regolare il metabolismo, permettendo così ad organi e tessuti – e, dunque, all’intero organismo – di ricevere l’energia necessaria per funzionare al meglio. Inoltre, sono essenziali per la crescita e per lo sviluppo sia del corpo, sia del sistema neuropsichico.

È molto importante, quindi, monitorare l’attività della tiroide, sottoponendosi a controlli cadenzati e prestando attenzione ai vari campanelli d’allarme, al fine di riconoscere – ed affrontare – per tempo eventuali alterazioni e/o patologie che rischiano di creare gravi scompensi.

Vediamo, quindi, più in dettaglio dov’è situata e a cosa serve questa ghiandola, quali sono i segnali da non sottovalutare e, infine, qual è il prezzo di un’ecografia tiroidea sul sito Cupsolidale.it che aggrega e compara tutta l’offerta sanitaria privata italiana.

Dove si trova?

La ghiandola tiroidea è posizionata sotto la pelle, alla base anteriore del collo (precisamente, dinanzi al punto di contatto tra laringe e trachea).

Nonostante le dimensioni ridotte (il suo diametro trasversale si aggira intorno ai 5 cm, mentre il peso varia da 10 a 50 grammi), il suo aspetto è peculiare: presenta, infatti, una morfologia simile a quella di una farfalla, con due “ali” simmetriche (lobi) che si congiungono al centro (istmo).

Quali funzioni svolge?

L’attività della tiroide, posta a sua volta sotto il controllo dell’ipofisi, è fondamentale non solo per la salute, bensì anche per il funzionamento stesso dell’organismo umano. Tra i principali “compiti” ricordiamo:

  • la regolazione del metabolismo, ovvero di quel complesso di reazioni chimiche volte a garantire un adeguato apporto di energia a cellule, tessuti ed organi, affinché possano assolvere alle proprie funzioni;
  • la stimolazione del sistema nervoso e di quello cardiocircolatorio;
  • la produzione di ormoni che influenzano, sin dalle prime settimane di gravidanza, l’accrescimento e lo sviluppo dell’organismo (tra cui la calcitonina, responsabile del rafforzamento dei tessuti ossei).

Altre aree su cui si riflette l’azione della tiroide sono: la temperatura corporea, la forza muscolare, la digestione, l’idratazione e l’elasticità della pelle, la fertilità, ma anche la concentrazione e il tono dell’umore.

Come riconoscere eventuali alterazioni?

Le patologie della tiroide sono più diffuse di quanto non si pensi: alterazioni funzionali come l’ipotiroidismo e l’ipertiroidismo interessano il 4-5% della popolazione, con una prevalenza del sesso femminile su quello maschile.

Vediamo in che modo si manifestano e quali sintomi vanno tenuti d’occhio:

  • Ipotiroidismo → Consiste in un’insufficiente produzione di ormoni riconducibile a differenti fattori, tra cui tiroiditi autoimmuni (es. tiroide di Hashimoto), scarso apporto di iodio, assunzione di alcuni farmaci, reazioni post-operatorie, ecc.. Spesso asintomatico nel periodo iniziale, il disturbo si presenta con sintomi come: stanchezza cronica, aumento di peso, crampi muscolari, stitichezza e gonfiore addominale, gonfiore al viso e alle palpebre, perdita di capelli, sensibilità al freddo, depressione, ecc..
  • Ipertiroidismo → Si tratta, in pratica, del problema opposto: la tiroide produce e secerne una quantità di ormoni superiore rispetto alla norma. Le cause possono essere: tiroiditi autoimmuni (es. Morbo di Basedow-Graves) o infiammatorie, noduli tiroidei iperfunzionanti, assunzione di farmaci. Anche la sintomatologia è differente: perdita di peso, aumento dell’appetito, diarrea, alterazione del ciclo mestruale, tremori, agitazione, sensibilità alle temperature alte, insonnia, ecc..

Noduli alla tiroide: come individuarli

Ancora più frequenti sono i noduli alla tiroide, individuati nel 40% della popolazione, in particolare nei soggetti che hanno superato i 50 anni.

Si tratta di formazioni per lo più benigne (soltanto nel 3-5% dei casi si riscontra una natura maligna ed è quindi necessario intervenire chirurgicamente) e, se di piccole dimensioni, del tutto asintomatiche.

I noduli più voluminosi, tuttavia, possono causare compressione nella zona del collo, andando ad interferire con la deglutizione e la respirazione, per cui è preferibile rimuoverli chirurgicamente o con tecniche meno invasive.

Il metodo più semplice ed efficace per rilevare la presenza di noduli è l’ecografia tiroidea, un esame di diagnostica per immagini eseguito tramite un apparecchio (detto ecografo) dotato di una sonda ad ultrasuoni.

Il test dura dai 10 ai 20 minuti, è indolore, non invasivo e privo di controindicazioni, in quanto non prevede l’emissione di radiazioni ionizzanti. Pertanto, può essere effettuato a tutte le età – anche nei bambini e nelle donne in gravidanza – e ripetuto più volte a seconda delle necessità.

Come prenotare un’ecografia tiroidea

A prescindere dalla normale prevenzione, se si sospettano anomalie nell’attività della tiroide, oppure si manifestano sintomi tra quelli elencati in precedenza, l’ecografia andrebbe eseguita nel più breve tempo possibile.

Come e dove prenotare un’ecografia alla Tiroide

Per prenotare un’ecografia alla tiroide nel sistema sanitario pubblico italiano, è possibile rivolgersi al proprio medico di base, che fornirà un’impegnativa per accedere al servizio. Con l’impegnativa, la prenotazione può essere effettuata tramite il Centro Unico di Prenotazione (CUP) della propria regione, disponibile telefonicamente o presso le strutture sanitarie locali. Alternativamente, per chi cerca un’opzione nel settore privato, CupSolidale.it offre una piattaforma online per la prenotazione sanitaria. I vantaggi includono facilità d’uso, disponibilità di appuntamenti in tempi brevi e accesso a una vasta rete di strutture convenzionate.

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