Come ogni cosa, anche il SEO cambia: cambia grazie all’introduzione di nuovo strumenti, muta seguendo gli algoritmi dei motori di ricerca. Il SEO è cambiato e cambierà, come tutto ciò che gravita attorno al mondo del web.
Ogni anno si sente sempre la solita frase: “Ormai la SEO è morta”. Ma la verità, probabilmente, è che essa cambia, e non morirà mai: resterà sempre uno strumento indispensabile di lavoro per il posizionamento online dei siti. Certo, le abitudini cambiano: ma del resto il lavoro dell’esperto SEO è fatto di continuo aggiornamento e di cambiamenti. Non è mai monotono o uguale e le conoscenze di qualche anno fa ormai sono molto obsolete: perché sì, la SEO cambia. Allora essa non è morta, ma è piuttosto necessario modernizzarsi, insomma conoscere i trends SEO per il 2019 per ampliare una corretta strategia per il posizionamento di siti ed e-commerce. Come conoscere in anticipo quali saranno i trend riferiti a questo importante settore? Possiamo rispondere meglio se guardiamo a che cosa la SEO faceva in passato. Un tempo la SEO era ‘semplicemente’ uno strumento per posizionare i siti su Google. Perché no, qualche volta ci scappava anche qualche furbata: perché gli algoritmi di Google erano poco evoluti e quindi scalare le classifiche in poco tempo, tutto sommato, non richiedeva delle grandi abilità ma un po’ di furbizia e conoscenza del settore. Così un tempo aumentare le visite sul sito era questione di furbizia, e non era difficile – tramite la strategia del black hat – superare tutta la concorrenza. Le penalizzazioni praticamente non esistevano: il più furbo poteva conquistarsi tutto il web ed ottenere il primato. Ma c’era anche una controparte: Google pullulava di siti di scarsa qualità che però spuntavano sempre nelle prime pagine. Grazie a link abilmente piazzati, siti decisamente poco originali ed interessanti scalavano le classifiche.
Come è cambiata la SEO
Poi, però, le cose sono cambiate. Google non vuole che contenuti di scarsa qualità o piazzamenti SEO chiaramente fraudolenti scalino le classifiche delle pagine: richiede invece dei contenuti di qualità, e per poter vagliare il mondo immenso della rete ha deciso di optare per un raffinamento degli algoritmi, in modo da ‘trovare’ subito chi faceva il furbo.
Oggi come oggi il posizionamento non dipende più quasi esclusivamente dai link in ingresso; oggi Google ha scoperto i concetti di qualità del link, di pertinenza con il sito dove viene postato, di autorevolezza del portale che viene citato. Insomma, guarda molto a questi elementi e la SEO è diventata una materia complessa, cioè che si basa su una vasta serie di elementi che gli algoritmi (costantemente in mutamento) prendono in considerazione. Ecco quindi che la quantità di link non vale più niente e Google comincia a guardare, invece, alla qualità dei singoli link che vengono postati.
La SEO del futuro
Come sarà la SEO domani, partendo da questo veloce mutamento che ha subito negli ultimi anni? Google sta dando uno spazio sempre maggiore agli annunci rispetto ai singoli siti; tutto quello che può portare profitto, insomma, scala la classifica. Ma potrebbe non essere sempre così.
Il ruolo dell’intelligenza artificiale aumenterà sempre di più, ed avrà una sua parte nel marketing. Nella SEO del 2019 e del futuro, bisogna guardare anche all’algoritmo RankBrain. Uno schema che non mira semplicemente a dare all’utente quello che cerca, ma quello di cui ha bisogno, cercando di ‘capirlo’ dalle sue ricerche.
La SEO del futuro proverà molto probabilmente a cercare di colmare un divario umano, cercando ad esempio di dare risposte più intuitive e meno meccaniche alle esigenze degli utenti. Forse, potrà implementarsi anche con forme di ricerca vocale che potrà davvero cambiare l’impostazione della SEO e dovrà adattarsi ad un linguaggio più colloquiale. Le sfide sono davvero tante, la SEO è sempre in movimento, e noi dobbiamo cercare di starle alle calcagna.