La normativa nazionale per i frantoi oleari

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L’olio extravergine di oliva è un patrimonio della cultura culinaria italiana, e per questo oggi esistono ancora numerosi frantoi che, fronteggiando la crisi, cercano di portare avanti una tradizione familiare e storica. Ma quali sono gli adempimenti normativi che bisogna seguire per aprire un frantoio oleario?

Come ci spiega il responsabile de frantoio san martino (sito web frantoiosanmartino.it) prima di aprire un frantoio è necessario richiedere tutte le autorizzazioni necessarie alle autorità locali, come la ASL per il controllo sanitario, la Camera di Commercio, ed il comune per quanto concerne le specifiche disposizioni comunali. Inoltre bisogna rispettare le indicazioni di AGEA per quanto riguarda gli obblighi previsti dall’Organizzazione Comune di mercato dell’Olio di Oliva, o OCM.

Prima di iniziare l’attività di frantoio oleario, è necessario predisporre un progetto circa l’esborso economico, non indifferente, che esso comporta, specie per l’acquisto delle macchie olearie. Sotto questo punto di vista, la miglior cosa da fare è quella di contattare un esperto che possa consigliare sui prodotti e sul preventivo.

Realizzare un frantoio oleario di piccole dimensioni richiede un investimento che spazia, a seconda della regione e del tipo di macchinari, dai 50mila euro fino ai 100mila. Per costruire un impianto oleario di media quantità, dai 200mila euro si può spendere anche un milione di euro per i macchinari.

È bene controllare sul sito della regione alla quale si appartiene se siano presenti particolari agevolazioni o investimenti per l’imprenditoria.
Inoltre bisogna contattare la ASL locale onde conoscere quali sono le norme sanitarie in materia di struttura dei locali che dovranno essere usati per il lavoro: la grandezza minima dei locali, delle finestre, il tipo di rivestimenti igienici da utilizzare. Queste informazioni sono indispensabili per superare il collaudo finale della ASL, prima di iniziare l’attività.

Quindi ci si rivolge al Comune seguendo il regolamento comunale per sapere dove è possibile collocare l’attività, le norme per lo smaltimento di residui e rifiuti, e tutte le informazioni necessarie per cominciare a costruire il frantoio in tutta sicurezza e nel rispetto delle regole.

Se si intende dar vita ad un frantoio oleario anche o solo per conto terzi, quindi per frangere le olive altrui, è necessario ottenere il riconoscimento dell’attività da parte di AGEA dopo presentazione della domanda alla provincia.
In questo modo sarà anche possibile, eventualmente, godere dei sussidi comunitari se previsti. Tutte le informazioni a riguardo si trovano sul sito ufficiale di AGEA.