Per le pappe dello svezzamento meglio omogeneizzatore o frullatore?

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Si sa che l’arrivo di un bebè mette a dura prova il portafogli: tante sono le cose da acquistare, e in buona parte nient’affatto economiche!

Laddove è fattibile meglio adoperare accessori che ci vengono “passati” da eventuali parenti e amici che abbiano vissuto prima di noi questa emozionante esperienza, oppure arrangiarsi con quello che già si ha a disposizione.

Eppure non sempre questo è possibile…

Ad esempio, se per risparmiare, oppure per essere certi di quello che il vostro pargolo mangia, avete deciso di preparare le sue pappe in casa -di modo da poter acquistare direttamente la materia prima (sana e preferibilmente biologica)- non sarà possibile adoperare il comune frullatore, ma avrete bisogno necessariamente di disporre di un omogeneizzatore.

Questo in virtù delle differenze che intercorrono tra i due elettrodomestici.

L’omogeneizzatore opera in due momenti: dapprima provvede alla cottura a vapore del cibo, e in un secondo momento lo omogenizza, vale a dire che lo riduce in un composto liscio ed omogeneo, privo di pezzi grossolani, che sarebbero potenzialmente pericolosi per il piccolo.

Il funzionamento consiste nel rabboccare acqua nella caldaia della quale è dotato, tagliare a piccoli pezzi gli alimenti e inserirli nel cestello, e attivare l’apparecchio.

Nei modelli più performanti un timer indicherà quando la preparazione è conclusa; in caso contrario bisognerà ispezionare man mano le fasi della cottura.

Allo stesso modo gli omogeneizzatori migliori consentono anche di scongelare gli alimenti per poi cuocerli e sminuzzarli.

La pappa così ottenuta potrà essere conservata in frigo anche per alcuni giorni.

Il frullatore invece è un macchinario adatto non solo a frullare, ma anche ad impastare, montare e tritare il ghiaccio, il cioccolato, le noci o qualunque altro alimento.

Tuttavia, man mano che le prestazioni richieste aumentano è necessario che:

  1. la potenza sia adeguata: parliamo almeno di 500W se lo si vuole adoperare come tritaghiaccio
  2. le lame siano in acciaio inox e adeguatamente affilate.

Ma allora, ci si chiederà, perché non poter adoperare il frullatore, di cui magari già disponiamo, per preparare i pasti durante lo svezzamento dei bambini?

Le motivazioni sono diverse.

Alla prima abbiamo già accennato: per quanto potente un frullatore sia avrà la capacità di sminuzzare e tritare, ma non omogeneizzare, vale a dire che resteranno dell’alimento sempre delle fibre intatte e dei pezzi più grossolani.

Anche alla seconda differenza ci si è riferiti: nessun frullatore ha la funzione di scongelamento né tanto meno quella di cottura (a vapore).

Ultima questione, ma non per importanza, che discosta l’omogeneizzatore dal frullatore è che il primo, per via della sua progettazione specifica, lavora senza che l’aria venga introdotta negli alimenti, come accade invece con la frullatura, che può dunque provocare fastidiose coliche nei più piccoli.

E così, per quanto si voglia comprensibilmente risparmiare adoperando magari strumenti e attrezzi dei quali già disponiamo, in questo caso specifico potrebbe rivelarsi controproducente: meglio consultare un sito come http://www.frullatorepro.com/, un portale dove poter trovare recensioni ed opinioni di tutti i modelli in commercio, per poi acquistare (o farsi regalare) il macchinario che riteniamo più confacente alle nostre esigenze e a quelle del nostro bimbo…