Il mercato delle macchine utensili apre il 2020 all’insegna di un brusco calo. Il primo trimestre dell’anno ha infatti registrato una flessione dell’11% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo è quanto emerge dall’ultima rilevazione realizzata dal Centro Studi & Cultura UCIMU, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione.
I motivi della contrazione del mercato
Da fine febbraio, agli albori dell’emergenza Covid-19, il quantitativo di richieste per macchine utensili si è pressoché annullato, lasciando le imprese con pochi nuovi ordini come mai era accaduto prima. Nel frattempo, la concorrenza (soprattutto tedesca), ha continuato la produzione per rispondere positivamente alle richieste del mercato internazionale.
Oltre ciò, dobbiamo considerare l’interruzione delle trattative con la Cina, tra i principali Paesi di destinazione delle nostre esportazioni. Colpita dall’emergenza per prima, ha bloccato di conseguenza molto lavoro delle fabbriche produttrici di macchine utensili. Poi, con la ripartenza graduale, il mercato cinese ha rivolto le proprie attenzioni verso altri stati in cui l’attività manifatturiera non era stata interrotta, lasciando l’Italia al di fuori degli scenari economici.
Il presidente Ucimu Massimo Carboniero, in un comunicato stampa del 30 aprile, ha dichiarato: “il brusco calo della raccolta ordini del primo trimestre preoccupa moltissimo le imprese del settore anche perché il risultato negativo resta comunque calmierato dall’attività che le aziende hanno svolto nei mesi di gennaio e febbraio, prima cioè dell’emergenza Coronavirus, quando la spinta del piano Transizione 4.0 pareva aver intercettato il favore del manifatturiero italiano, lasciando presagire un 2020 sul livello del 2019”.
Più contenuto è il decremento degli ordini oltreconfine, sceso del 4,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, penalizzato dal rilevante calo registratosi nel mese di marzo.
I dati nel dettaglio
Lo stop del settore produttivo ha comportato un calo della domanda e della produzione di macchine utensili molto marcata negli ordini.
La domanda di macchine utensili ha registrato un calo del -28,5 rispetto al trimestre precedente. Le aziende dedite alla produzione e vendita delle macchine industriali hanno invece registrato un crollo di 34,6 punti e non si prevede un miglioramento per il prossimo periodo. L’interruzione delle attività produttive ha invece registrato un calo del fatturato di 27,9 punti, situazione che sembra destinata a rimanere stabile nei prossimi mesi se non a peggiorare ulteriormente.
Si stima che circa il 60% delle imprese abbia ridotto la propria capacità produttiva: molte aziende hanno fornito esclusivamente attività dei settori «essenziali» non lavorando per la loro totale capacità produttiva. La maggior parte delle aziende prevede un ulteriore calo degli ordini da qui a giugno. L’emergenza sanitaria ha colpito le imprese anche con riferimento ai prezzi (le imprese hanno dovuto abbassarli) e ai tempi di consegna (dilatati a causa del COVID-19).
La risalita sarà lenta e difficoltosa e per le imprese sarà difficile contenere lo shock economico subìto. Per fronteggiare questa situazione, circa il 27% delle imprese ha richiesto un finanziamento nel corso degli ultimi mesi e il numero è destinato a salire. Le imprese necessitano di liquidità, altrimenti sarà difficile tornare alla normalità e, nei prossimi mesi, potrebbero vivere il periodo peggiore dallo scoppio della crisi.